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martedì 6 gennaio 2009

L'influenza e l'omeopatia: un approccio differente

Dal sito di Giovanni Angile, ricopio alcune informazioni sull'influenza che, da paziente, condivido pienamente.

L'influenza

È una malattia dovuta a mixovirus di tre tipi (A, B, C) e vari sottotipi (A1, A2, B1, B2 ecc.). Può essere contagiosa e avere carattere d'epidemia. Si presenta con febbre alta, spossatezza e cefalea. Questi sintomi possono accompagnarsi a disturbi dell'apparato respiratorio, quali riniti, faringo-tonsilliti, tracheiti, otiti, bronchiti e disturbi intestinali quali coliti, stipsi, diarrea, crampi. I virus penetrano in tutti noi, dato che sono nell'aria. Perché alcuni si ammalano ed altri no?
Non è il virus, ma l'accumulo di tossine che ci fa ammalare.
Il virus è solo il tramite col quale il corpo tende a depurarsi. Quale mezzo migliore della febbre che brucia tutto?
Col termine "tossine" comprendiamo tutto quello che ci intossica, sia a livello fisico con l'alimentazione, l'aria inquinata, le sostanze velenose con cui entriamo in contatto anche attraverso la cute; sia a livello psichico con lo stress, le difficoltà nei rapporti, all'interno della famiglia, sul lavoro, nella scuola, con gli amici. Tutto questo porta ad una condizione di stanchezza della quale più volte non ci accorgiamo.
Quando siamo stanchi, cosa possiamo fare? Riposare. Il corpo lo fa per noi, ammalandosi, perché sente il bisogno di riposo fisico e psichico.


... prosegue ...

Ricerchiamo allora mezzi sempre più "veloci" per star meglio quali antibiotici, antipiretici, antinfiammatori, cortisonici, vaccini, e non ci accorgiamo che così ci intossichiamo di più e alla fine siamo più spossati giacché i farmaci chimici ci provocano delle complicanze che si possono trasformare in altre malattie.
L'Omeopatia ha invece la possibilità di agire in modo dolce e altrettanto veloce della Medicina tradizionale senza lasciare residui di intossicazione. Ricordo, con piacere, che una volta avevo prescritto Arsenicum Album 30 CH ad un paziente per un'influenza intestinale che si era presentata in forma epidemica nella zona in cui abitava. È guarito dopo due sole somministrazioni e dato che aveva usato solo sei granuli (un tubo ne contiene 80 circa), ha pensato di passare il tubetto di Arsenicum ai suoi amici del vicinato e tutti sono stati subito meglio.

lunedì 20 ottobre 2008

Per non favorire i virus influenzali

Ho già espresso in altro mio post il mio personale punto di vista sui vaccini antifluenzali. E' di oggi la notizia sui giornali, che comunque, delle semplici precauzioni, possono aiutare a ridurre la probabilità di ammalarsi della classica influenza stagionale e patologie ad essa connesse.

In particolare, secondo Vittorio Demicheli, direttore dell'assessorato alla Tutela della salute e sanità, è opportuno lavarsi frequentemente le mani, avere una buona igene respiratoria, consumare con regolarità un'abbondante quantità di frutta e verdura, evitare i luoghi troppo affollati, utilizzare un abbigliamento idoneo per la temperatura esterna. "Questi piccoli accorgimenti", ha spiegato, "possono ridurre di molto non soltanto la trasmissione del virus influenzale, ma anche tutte le malattie da raffreddamento in generale".

venerdì 4 luglio 2008

Vaccinazioni, vaccini anti-influenzali e virus influenzali?

Mi chiedo... ma è così naturale vaccinarsi?

Questo mio post non vuole essere di tipo medico, visto che non lo sono, ma che sono un paziente e vuole essere un'esperienza personale sui vaccini. Mi sono reso conto che negli ultimi 3 anni il vaccino contro l'influenza stagionale, che prima non avevo mai assunto, non mi ha portato benefici, anzi. E' stato come iniettarmi un virus... e avere diversi effetti collaterali a seguito dell'iniziezione che avrebbe dovuto essere anti-influenzale.

Mi sono chiesto se sia naturale iniettarsi dei virus e aspettare... ho constatato che in questi tre inverni mi sono comunque ammalato o meglio... non ho avuto la crisi della settimana di febbre, ma qualcosa che ritengo peggiore, cioè come una "malattia" durata uno o due mesi, un malessere generale, una stanchezza, difficoltà di concentrazione, nausea, giramenti di testa. Come se la malattia non si fosse sfogata in una febbre, in un'influenza, ma fosse perdurata per un paio di mesi; come se si riversasse verso l'interno dell'organismo invece che all'esterno tramite il fenomeno della febbre.

Ho svolto ricerche in internet e ho trovato questo sito e i seguenti due post:

» Influenza aviaria. Testimonianza di una persona sopravvissuta alla Spagnola del 1918. Il messaggio: se resistete al terrorismo mediatico avrete ottime possibilità che non vi accada niente.

» Le vaccinazioni: una bomba a orologeria?

Senza voler credere in modo assoluto e fideistico ad ogni riga di quel sito, certe informazioni, fanno comunque riflettere.